Lo sguardo è forse la parte più significativa del viso: in ogni momento, difatti, quando parliamo con il nostro interlocutore teniamo ben fissi i nostri occhi sui suoi occhi.
Sebbene l'occhio, inteso come palla oculare, sia di per sé inespressivo, tutti i muscoli che lo muovono o lo proteggono, come ad esempio le palpebre, possono comunicare un'ampia tipologia di espressioni, rendendo dunque il nostro sguardo capace di comunicare anche senza la parola.
Invecchiando, i muscoli della zona orbicolare e le palpebre possono cedere in seguito alla minore presenza di nuovo collagene, generando il fenomeno della ptosi palpebrale.
La ptosi palpebrale è quella condizione in cui c'è molto eccesso di palpebra superiore dell'occhio, che rende lo sguardo triste e stanco, caratteristico dell'età avanzata della vita, ma anche (in alcuni casi) di persone ancora giovani.
Le palpebre sono le naturali protezioni dei nostri occhi, che ci consentono di ammiccare, permettendo dunque la costante lubrificazione della palla oculare, nonché di riposare, coprendo la luce.
Presenti sia sopra che sotto l'occhio, sono formate da un tessuto dermatomuscolare, che gli consente di muoversi e dare dunque espressività allo sguardo.
Come ogni altro tessuto dermico del corpo, anche le palpebre sono ricche di collagene, cioè la proteina che permette ai tessuti molli la buona aderenza a quelli sottostanti, di supporto.
Con l'invecchiamento, ma anche in qualche caso di predisposizione genetica in soggetti ancora giovani, il metabolismo rallenta la produzione di collagene, che dunque viene rinnovato poco dal corpo, causando un lento cedimento dei tessuti che, invece, ne hanno bisogno.
Le palpebre non sfuggono purtroppo a questa regola e, con l'avanzare dell'età, la mancanza di collagene fresco, prodotto regolarmente dal corpo, si tramuta in un lento prolasso verso il basso, sotto il gioco della forza di gravità.
Le palpebre superiori dunque divengono sempre più cadenti, aumentando la loro superficie cutanea e deformando il taglio originario dell'occhio, che perde il naturale arco per divenire quasi una 'S rovesciata'.
La situazione viene peggiorata se, in concomitanza con la ptosi palpebrale, si apprezza anche un eccesso di grasso retro-orbitario, che fa divenire lo sguardo non solo stanco e triste, ma anche edematoso ed appesantito.
Questo rende lo sguardo apparentemente stanco, triste e immediatamente 'vecchio', poiché tale caratteristica è propria della fase finale della vita.
No, non riguarda solo le persone anziane.
Sebbene il prolasso cutaneo delle palpebre sia considerato fisiologico dopo i 40 anni di vita, alcune persone, per predisposizione genetica, sviluppano una ptosi palpebrale anche in età relativamente giovane.
Non sono rari, difatti, i casi di pazienti anche under 35 che ricorrono all'intervento chirurgico di riduzione della ptosi palpebrale.
L'unica opzione efficace e valida per risolvere definitivamente la ptosi palpebrale è una piccola operazione chirurgica nota come blefaroplastica.
Con la blefaroplastica, il Chirurgo Plastico provvede alla rimozione in eccesso della cute palpebrale e, all'occorrenza, al riposizionamento e alla riduzione del grasso retro-orbitrario in eccesso.
L'intervento di blefaroplastica è eseguito ambulatorialmente, con una piccola anestesia locale, ed è rapido per un Chirurgo Plastico con esperienza: difatti, difficilmente l'operazione dura più di un'ora e mezza.
No: la ptosi palpebrale è un problema meccanico di eccesso di tessuto, che pertanto è risolto esclusivamente con l'intervento di blefaroplastica.
Le terapie mediche spesso fin troppo enfatizzate da studi medici senza molti scrupoli, che vendono opzioni di 'blefaroplastica non chirurgica' hanno un'efficacia estremamente limitata, sono solo temporanee e nulla possono su casi medi o severi di ptosi palpebrale.
Assolutamente no: l'intervento di blefaroplastica non è stato ideato per modificare il taglio degli occhi, ma solo per ripristinare uno stato precedente alla ptosi palpebrale.
Questo vuol dire che l'intervento non cambia i connotati né lo sguardo, ma ringiovanisce il viso e tutto il contorno occhi, riportando la condizione del paziente a come era in età giovanile.
La blefaroplastica è uno degli interventi di routine della Chirurgia Plastica, e dunque il Medico con grande esperienza nell'eseguirlo è il Chirurgo Plastico.
Anche se sempre più spesso, allettati dalla prospettiva di guadagno, molti Medici non perfezionati nella Chirurgia Plastica propongono l'intervento, le garanzie migliori di successo e di buona riuscita dell'intervento di blefaroplastica si ottengono affidandosi ad un Chirurgo Plastico.
Lo studio Salus Mea, gestito dalla Dott.ssa Luisella Troyer, si trova a Milano, in Via della Moscova 60, proprio in centro città, ed è facilmente raggiungibile con la fermata della metro M2 (metro verde) Moscova.
La blefaroplastica si esegue con un piccolo intervento ambulatoriale, che viene concluso con la sutura con punti ancor più piccoli.
Una volta guarite, le incisioni saranno completamente invisibili, poiché mascherate tra le normali linee di piegatura delle palpebre.
Nessuno quindi si renderà conto dell'intervento eseguito, ma se ne vedranno solo gli effetti benefici ringiovanenti.
L'intervento di blefaroplastica è veloce e semplice per il Chirurgo Plastico, e la guarigione totale avviene in circa 30 giorni.
Il paziente può tornare subito a casa dopo l'intervento, e può ricominciare subito la sua normale vita, con una convalescenza veramente minima.
Nel mentre, il paziente può tranquillamente lavorare e svolgere qualsiasi tipo di attività.
La blefaroplastica può risolvere anche il problema delle borse sotto gli occhi, anch'esse frutto dell'aumento del grasso retro-orbitario.
L'intervento non lascia cicatrici evidenti e rimuove anche l'eventuale eccesso di cute alla palpebra inferiore.
Può essere effettuato assieme a quello delle palpebre superiori in un'unica seduta operatoria.