Chirurgia Plastica Mini Invasiva a Milano
La protesi peniena per la risoluzione definitiva della disfunzione erettile

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L’impianto di protesi peniena

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La disfunzione erettile dopo i 50 anni d'età: come combatterla?

scopri come sconfiggere la disfunzione erettile grave

Soffri di una forma di disfunzione erettile grave, che non risponde alla cura farmacologica e che ha fatto fallire tutti i tentativi di riabilitazione sessuale?

Un tempo, i casi gravi di disfunzione erettile, come ad esempio quello causati dal diabete mellito oppure da un intervento di prostatectomia, avevano poche o nulle chance di risoluzione, relegando il paziente ad una vita sessuale insoddisfacente e minorata.

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Fortunatamente, la Chirurgia Andrologica e la moderna Chirurgia Plastica Ricostruttiva Genitale possono ora risolvere gran parte dei problemi di disfunzione erettile, anche nei pazienti affetti da una forma severa di quella che veniva un tempo chiamata ‘impotenza sessuale’.

L’impianto di protesi peniena è un intervento ormai mini-invasivo, dai risultati incomparabili, per durata e qualità, con qualsiasi altra terapia farmacologica, e che può davvero risolvere una volta per sempre i problemi di disfunzione erettile, anche nei pazienti gravemente diabetici o che hanno subito l’asportazione della prostata.

Leggi questa pagina per scoprire che cos’è la protesi peniena e quello che può fare per farti tornare ad una vita sessuale completa ed appagante.

Che cos’è il pene, e qual è il suo meccanismo di funzionamento?

Apparato riproduttivo maschile: schema

Il pene è l’organo riproduttivo maschile che, con prostata, vescicole seminali e testicoli, forma tutto l’apparato riproduttivo degli uomini e, in generale, di tutti i mammiferi.

Si tratta di un organo grossomodo cilindrico, con una punta arrotondata (il glande) che ha la caratteristica di essere estensibile, cioè di variare la sua lunghezza e il suo volume durante l’accoppiamento.

Il pene e i corpi cavernosi: schema

Al contrario degli altri mammiferi, il pene umano non è dotato di un osso penieno (il baculum) che ne garantisce l’erezione, bensì il suo meccanismo erettile è basato su un complesso e sofisticato sistema idraulico, che sfrutta il sangue arterioso del corpo per aumentare di volume due cilindri di tessuto estremamente elastico, i corpi cavernosi, che formano l’asta del membro.

Sotto la spinta ormonale data dal testosterone, nonché la giusta eccitazione sessuale, il sistema nervoso centrale attiva una mirabile attività chimica e muscolare che fa passare nei corpi cavernosi una grande quantità di sangue proveniente dalle arterie peniene, permettendo dunque l’irrigidimento e l’erezione del pene.

Il meccanismo è ingegnoso ma delicato, e ha bisogno di una serie di elementi perfettamente sincronizzati tra di loro: giusta vascolarizzazione, regolare impulso nervoso, attività ormonale e idoneo eccitamento psicologico.

Quando uno di questi elementi non funziona, o funziona male, anche l’irrigidimento del pene può risentirne, e dare origine al fenomeno della disfunzione erettile.

Consigli Chirurgia Plastica e Medicina Estetica

La protesi peniena è un dispositivo chirurgico pensato per risolvere definitivamente il problema della disfunzione erettile di tipo grave, che non risponde né alla cura farmacologica e né alla terapia fisica rigenerativa.

Al contrario di quello che comunemente si pensa, complice un'informazione sanitaria scarsa e di basso livello, la protesi peniena non aumenta le dimensioni del pene, né il suo volume.

Premesso ciò, il suo impianto può comunque essere estremamente utile anche nei casi di incurvamento dell'asta, dovuto ad esempio alla malattia di La Peyronie, e questo indirizzo terapeutico è particolarmente utile nei casi in cui l'incurvamento si associ anche alla disfunzione erettile.

Cos’è la disfunzione erettile?

Pene in erezione

il pene umano in stato di erezione

In Medicina, per disfunzione erettile s’intende l’incapacità di iniziare e mantenere una buona rigidità del pene idonea per consumare l’atto sessuale completo, quindi comprensivo della penetrazione.

Si tratta di un sintomo e non di una patologia a sé, che indica che una parte del nostro corpo non sta bene.

Il meccanismo d'irrigidimento dei corpi cavernosi

I motivi per cui un uomo può soffrire di disfunzione erettile sono molti, e spesso sono dipendenti da patologie endocrine come il diabete mellito oppure sono esito di interventi chirurgici (ad esempio, la prostatectomia), ma possono essere anche di natura psicologica, ad esempio dovuti ad un trauma o un complesso del passato mai affrontato e risolto.

Nel passato, la disfunzione erettile veniva chiamata erroneamente ‘impotenza sessuale’, ma tale termine è ormai desueto ed improprio, giacché la difficoltà o l’impossibilità di raggiungere un’erezione soddisfacente comunque non significa che non si possa comunque procedere all’atto sessuale con altri modi.

La disfunzione erettile è un problema che affligge molti uomini: si stima che il fenomeno patologico sia molto diffuso specialmente nella popolazione over 50, dove può arrivare anche al 40% del totale, ma può affliggere anche pazienti giovani, under 40.

Una stima precisa della diffusione della disfunzione erettile è difficile, poiché questa condizione è ancora considerata un tabù da molti pazienti che, per vergogna o paura di stigmatizzazione sociale, spesso non ne parlano con un Medico competente, e dunque non si attivano per risolvere, alla radice, la problematica.

Da cosa è dipesa la disfunzione erettile?

La disfunzione erettile è un problema di coppia, che va affrontato assieme

La disfunzione erettile è una sintomatologia, che è dunque dipesa, alla base, da una problematica o più problematiche specifiche.

Trovare la patologia o le patologie che stanno causando un deficit erettile è l’obiettivo sia della diagnosi della disfunzione erettile e sia della sua terapia.

La felicità di coppia si basa anche sulla felicità sessuale

Esistono due tipi principali di disfunzione erettile: la disfunzione erettile organica, cioè dipesa da problemi fisici (spesso, coincidenti con patologie vascolari o neurologiche), e la disfunzione erettile psicologica, causata invece da un disturbo dell’area emotiva che, quasi sempre, coincide con uno shock, un trauma o una condizione di difficoltà psicologica, anche momentanea, che non permette al soggetto di rilassarsi a sufficienza per vivere un’esperienza sessuale serena.

La disfunzione erettile organica è spesso causata da un deficit vascolare, oppure un danneggiamento della delicata terminazione nervosa prostatica che regola il meccanismo dell’erezione, ma può essere causata anche da un deficit di testosterone (ipogonadismo), o da problemi squisitamente meccanici, come ad esempio le placche fibrotiche che causano la malattia di La Peyronie.

Una breve lista delle patologie o comunque condizioni che possono causare la disfunzione erettile di natura organica può essere:

  • Il diabete mellito e la nota angiopatia diabetica (micro e macroangiopatia), che alla lunga deforma e sclerotizza le arterie peniene e i corpi cavernosi;
  • Le insufficienze vascolari, le ischemie e le cardiopatie;
  • L’ipogonadismo;
  • Alcune patologie neuromuscolari;
  • Dei traumi che hanno causato l’interruzione del segnale elettrico dal sistema nervoso centrale a quello periferico;
  • Un intervento di prostatectomia, che ha danneggiato i bundles neuro-muscolari della prostata;
  • La malattia di La Peyronie e la presenza di placche fibrotiche all’interno dei corpi cavernosi che non permettono la loro giusta distensione ed irrigidimento;
  • La fimosi serrata, che impedisce al glande di esporsi anche in minima parte

La disfunzione erettile psicologica invece ha come origine del problema un trauma, un evento scioccante, anche una passata brutta esperienza sessuale (specie se all’inizio dell’attività, da adolescenti o ragazzi) che, mai affrontata e risolta, non permette al cervello di rilassarsi e dare dunque origine al comando che è necessario per attivare il processo erettile.

A volte, un periodo particolarmente stressante sul lavoro, problemi economici, problemi in famiglia, uno scarso interesse nella compagna o nel compagno o delle tensioni sociali percepite nel proprio nucleo di riferimento (sia lavorativo che affettivo) sono elementi scatenanti la disfunzione erettile psicologica.

Spesso, anzi quasi sempre, disfunzione erettile organica e psicologica, alla lunga, si uniscono e peggiorano la situazione di partenza, giacché lunghi periodi di astinenza forzata dal sesso e dall’attività con la propria compagna causati da un problema di origine fisica portano, giocoforza, ad una depressione psicologica considerevole, che ovviamente non migliora la condizione generale.

Quando la disfunzione erettile si definisce grave?

Quando la cura farmacologica non può nulla contro la disfunzione erettile, essa si definisce grave

La disfunzione erettile si definisce ‘grave’ quando essa non risponde, oppure risponde solo parzialmente e comunque in maniera insufficiente, alle tradizionali terapie farmacologiche oppure ad energia fisica (come ad esempio le onde d’urto a bassa intensità).

La terapia farmacologia moderna, essenzialmente composta dalla somministrazione di potenti farmaci vasodilatatori, può risolvere molte delle condizioni di disfunzione erettile che, un tempo, sarebbero state considerate incurabili, ma ha comunque dei limiti d’applicazione, e spesso si scontra con una bassa compliance del paziente.

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La somministrazione di farmaci dal noto potere vasodilatatore (avanafil, sildenafil, tadalafil, vardenafil), anche se efficace, non ha utilità in caso di danneggiamento della terminazione nervosa che regola il meccanismo dell’erezione, come purtroppo accade nella maggioranza delle operazioni di prostatectomia.

Anche casi gravi di diabete mellito, in cui ormai c’è stato un danneggiamento irreversibile delle arterie peniene, irrimediabilmente deformate dalla micro e macroangiopatia diabetica, sono generalmente poco ricettivi alla terapia farmacologica, anche in caso di associazione a quella fisica a base di onde d’urto a bassa intensità.

In questa categoria si può far rientrare anche la tipologia dei pazienti che, seppur ricettivi alla terapia farmacologica, ad esempio quella a base di micro-iniezioni di prostaglandina E1, hanno una bassa o assente compliance, di fatto smettendone l’utilizzo dopo poco tempo.

Tutti questi casi sono considerati di disfunzione erettile grave, che spesso sfocia in quella condizione del pene che in inglese si definisce End Stage Penis (un pene ormai non più funzionale).

Proprio per questa condizione, in cui la Medicina sostanzialmente nulla può fare, interviene la Chirurgia Andrologica, con l’ausilio della protesi peniena.

Che cos’è la protesi peniena?

Protesi peniena, meccanismo d'erezione

meccanismo d'azione della protesi a volume costante

La protesi peniena è un dispositivo chirurgico, progettato e realizzato per risolvere, meccanicamente, il problema della disfunzione erettile.

Si tratta di protesi moderne, costruite con materiali al 100% biocompatibili, che risolvono a livello meccanico il problema della disfunzione erettile surrogando, dunque, al sistema idraulico del pene che, per motivi vascolari oppure neuro-muscolari, non è più funzionale.

Protesi peniena a volume variabile

Le protesi peniene sono l’unica soluzione efficace e duratura per i casi di End Stage Penis, cioè per tutti i pazienti affetti da disfunzione erettile grave che, per svariati motivi, non risponde alla normale cura farmacologica.

Ma non solo: le protesi peniene sono anche la soluzione radicale per tutti i pazienti che, benché ricettivi alla cura farmacologica, non vogliono più ‘essere dipendenti’ dai farmaci per la loro attività sessuale, oppure che hanno una bassa compliance alla prescrizione medica, ad esempio sono poco propensi all’uso delle micro-iniezioni di prostaglandina E1 prima di ogni rapporto.

Anche i pazienti affetti da deformazione dell’asta del pene per via della malattia di La Peyronie, oppure per incurvamento congenito, possono godere dei vantaggi della protesi peniena, specie se l’incurvamento si associa anche a disfunzione erettile.

Le protesi peniene sono posizionate, nei pazienti con la giusta indicazione clinica, per mezzo di un piccolo intervento di Chirurgia Andrologica.

Consigli Chirurgia Plastica e Medicina Estetica

La protesi peniena, sia a volume costante che a volume variabile, è assolutamente invisibile all'esterno.

La protesi viene posizionata con un piccolo accesso sovra-pubico che, una volta guarito, sarà sostanzialmente invisibile, e i componenti della protesi stessa sono perfettamente integrati nell'apparato uro-genitale maschile.

Questo è un grande vantaggio anche di tipo psicologico per il paziente, che non deve dunque dare spiegazioni non gradite alla sua partner, di fatto rendendo il rapporto assolutamente normale, senza paura di essere additato o schernito.

Quanti tipi di protesi peniene ci sono in commercio?

Protesi peniena a volume costante

protesi a volume costante

Esistono essenzialmente due tipi di protesi peniena: a volume costante e a volume variabile.

Entrambe le protesi, seppur di differente tipologia e funzionanti con principi differenti, garantiscono la risoluzione della disfunzione erettile nella quasi totalità dei casi, e sono entrambe al 100% biocompatibili, invisibili all’esterno, perfettamente integrate nell’apparato uro-genitale del paziente.

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Le protesi a volume costante sono protesi che, come il nome lascia intuire, rimangono sempre della stessa lunghezza e volume.

Sono costruite con un’anima metallica flessibile, avvolta da un tessuto biocompatibile, e sono impiantate direttamente nei corpi cavernosi del pene.

Sono sempre operative e si attivano con un rapidissimo movimento della mano, garantendo eccezionali qualità di rigidità e performance meccaniche.

Anche se la protesi è sempre attiva, questo non deve comunque spaventare il paziente poiché, grazie all’anima metallica flessibile, il pene può essere facilmente posizionato nell’intimo, e dunque non dare alcun problema o fastidio.

Le protesi a volume variabile, invece, si basano su un concetto fisico differente, non dissimile da quello della normale erezione fisiologica.

Questo tipo di ipotesi è formato da due cilindri espandibili, costruiti sempre con materiale biocompatibile, inseriti direttamente nei corpi cavernosi del pene, collegati ad un piccolo serbatoio contenente liquido fisiologico posizionato a ridosso della vescica.

Agendo su una piccola pompetta, posizionata nello scroto, il liquido contenuto nel serbatoio passa ai cilindri nei corpi cavernosi, gonfiandoli e dunque garantendo l’erezione del pene.

A rapporto finito, sempre con una rapido e naturale azione sulla pompetta, il liquido ritorna dai cilindri al serbatoio, portando il pene in posizione di riposo e preparandosi ad un nuovo utilizzo.

Queste protesi garantiscono un’erezione indistinguibile da quella naturale, nonché un comfort assoluto del pene in posizione flaccida.

Anche queste protesi sono totalmente invisibili all’esterno, e il paziente dunque può anche non avvertire la partner della loro presenza (se non voluto).

Va sottolineato che non vi è una protesi migliore o peggiore delle altre: tutte e due i tipi sono funzionali ed efficienti, ed entrambi possono portare alla risoluzione della disfunzione erettile in maniera efficiente e duratura, con soluzioni permanenti e invisibili all’esterno.

L’uso dell’una o dell’altra protesi è deciso dal Medico Andrologo, dopo l’opportuna valutazione clinica e lo studio ponderato del caso specifico del paziente.

Come viene posizionata la protesi peniena?

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protesi impiantata

La protesi peniena, sia di tipo a volume costante e sia a volume variabile, viene posizionata mediante un piccolo intervento di Chirurgia Andrologica, eseguito in anestesia generale o spinale.

L’intervento dura circa 40-60 minuti, e non prevede dolore post operatorio, ma solo un piccolo indolenzimento della zona trattata.

Per sicurezza, il paziente è tenuto una notte in osservazione, mentre la dimissione è effettuata il giorno successivo.

La ripresa dell'attività lavorativa è possibile dopo 7-10 giorni, in cui comunque il paziente è tenuto al riposo ma non assoluto.

Dopo quanto tempo si può ricominciare l’attività sessuale?

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la ripresa dell'attività sessuale dopo l'intervento è rapida, ed è indolore

Il tempo di convalescenza medio, salvo complicazione, dopo un intervento di impianto di protesi peniena è di circa 4-5 settimane.

Durante questo periodo, nei controlli post-chirurgici il paziente è idoneamente istruito all’uso della protesi.

Consigli Chirurgia Plastica e Medicina Estetica

La sessualità è importante per ogni uomo, a prescindere dalla sua età.

Si crede ancora, erroneamente, che sia normale che il desiderio sessuale cali col tempo e l'avanzamento dell'età, ma in realtà la statistica clinica ci dice che la maggior parte degli uomini ha desiderio a proseguire con l'attività sessuale anche in età avanzata, e che spesso tale desiderio è ostacolato non da svogliatezza psicologica, ma semplicemente da patologie organiche o condizioni fisiche che lo contrastano.

Ecco perché la protesi peniena, essendo una tecnica radicale ma risolutiva, può consentire a tanti uomini di tornare ad un'eccellente vita sessuale, anche nei casi gravi di disfunzione erettile, che un tempo sarebbero stati considerati incurabili.

Le protesi peniene sono affidabili e durano nel tempo?

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intervento di impianto della protesi

Sì, le protesi peniene moderne sono estremamente durevoli ed affidabili.

I dati statistici rivelano difatti che oltre l’80% delle protesi a 10 anni dall’intervento chirurgico che le ha posizionate risulta ancora perfettamente operativo e funzionante, non richiedendo dunque alcuna revisione.

Questa grande durata delle protesi, unita al tasso di soddisfazione del paziente (e anche della partner) rendono pienamente accettabile l'impegno economico e psicologico dell'intervento.

Chi è il Medico idoneo per stabilire l’indicazione clinica all’inserimento delle protesi peniene?

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il chirurgo andrologo è il medico di riferimento per le protesi peniene

Il professionista sanitario adatto a diagnosticare la disfunzione erettile e a procedere con l’eventuale impianto di protesi peniena è il Chirurgo Andrologo.

Il Chirurgo Andrologo è un Medico Chirurgo specialista in Urologia, cioè quella parte della Medicina che studia e cura tutte le problematiche dell’apparato uro-genitale umano, ma che si è dedicato principalmente all’Andrologia, cioè quel settore specifico che si prenda cura della condizione squisitamente maschile.

È dunque al Chirurgo Andrologo che bisogna rivolgersi per la diagnosi della disfunzione erettile e per l’eventuale intervento di protesi peniena.

Soffri di una forma grave di disfunzione erettile? Possiamo aiutarti, con l’eccellenza della Chirurgia Andrologica

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il dott. massimo capone, chirurgo andrologo

Se soffri di una forma grave di disfunzione erettile, magari dipesa da una lunga condizione di diabete mellito, oppure acquisita dopo un intervento di prostatectomia, non abbatterti e non devi scoraggiarti: la Chirurgia Andrologia può ancora riportarti al benessere sessuale, grazie alla tecnologia delle protesi peniene.

Quello che devi fare, però, è vincere reticenze, dubbi e paure, e rivolgerti ad un Medico Andrologo esperto e preparato: il primo passo per ritornare al benessere e ad una vita sessuale piena ed appagante spetta a te, e deve essere un passo risoluto e deciso.

Nello Studio Medico Salus Mea opera il Dott. Massimo Capone, Chirurgo Andrologo con oltre trent’anni d’esperienza negli impianti di protesi peniena.

Potrai quindi parlare al Dottore di ogni tuo problema, avendo la sicurezza di trovare di fronte a te un Medico empatico, umano e comprensivo, che metterà sempre al primo posto il tuo benessere, e che farà di tutto per riportarti ad una normale e felice vita sessuale, serena ed appagante.

Qui trovi il tuo chirurgo plastico in centro a milano

Trova il tuo Chirurgo Plastico di riferimento presso lo studio Salus Mea in Via della Moscova, 60.

nello studio, modernamente attrezzato, puoi eseguire visite di Chirurgia Plastica e Medicina estetica, nonché trattamenti medico-estetici ambulatoriali, come:

lo studio Salus Mea è specializzato nei problemi angiologici più comuni e sentiti, come:

grazie alla grande esperienza dei Chirurghi Ricostruttivi che operano e collaborano con lo studio, possiamo offrire anche l'eccellenza per quanto riguarda la Chirurgia Plastica Genitale, per risolvere problemi di:

nello studio, i Medici collaboratori effettuano anche piccoli interventi chirurgici ambulatoriali mini-invasivi, come:

lo studio Salus Mea è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con la Linea Metropolitana MM2 (Linea Verde) fermata Moscova.

se vuoi raggiungere lo studio in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).

se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale o Porta Garibaldi, prendere la linea MM2 (Linea Verde), e scendere alla fermata Moscova.

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Quindi ricorda che...
  • il pene umano basa il suo meccanismo di funzionamento non su un osso penieno, bensì su un complesso sistema idraulico che sfrutta la circolazione arteriosa;
  • per funzionare bene, il meccanismo dell'erezione ha bisogno di una serie di fattori sincronizzati e concatenati, a partire dal giusto stimolo psicologico dell'eccitamento;
  • la disfunzione erettile è l'incapacità di iniziare o mantenere una giusta e congrua erezione del pene atta a completare con appagamento l'atto sessuale;
  • la disfunzione erettile è un sintomo, e non una patologia a sé;
  • esistono varie cause per la disfunzione erettile, alcune di natura organica, cioè fisica, altre di natura psicologica;
  • la disfunzione erettile è più comune nei pazienti over 50, per via dell'aumentata possibilità a cure farmacologiche e patologie prostatiche o endocrinologiche (come il diabete mellito), ma può manifestarsi anche in pazienti ancora giovani;
  • la disfunzione erettile organica è spesso causata da deficit vascolari, dal diabete mellito, da ischemie o cardiopatie, oppure da problemi neuromuscolari;
  • la disfunzione erettile di origine psicologica ha origini da traumi, da episodi passati scioccanti, da una condizione di disagio emotivo, ma spesso è conseguente a lunghi periodi di astinenza sessuale data da problemi funzionali;
  • con le moderne terapie farmacologiche e la terapia rigenerativa a base di onde d'urto a bassa intensità, molti casi di disfunzione erettile possono essere efficacemente risolti;
  • la disfunzione erettile si definisce grave quando essa non risponde alla cura farmacologica né alla riabilitazione sessuale, e porta il pene ad una condizione chiamata end stage penis;
  • la protesi peniena è un dispositivo chirurgico pensato per ripristinare la funzionalità del pene anche nei casi gravi di disfunzione erettile, insensibili alla cura farmacologica;
  • esistono due tipologie di protesi peniena, entrambe valide: a volume costante e a volume variabile;
  • tutte le protesi peniene sono progettate per integrarsi perfettamente nell'apparato uro-genitale maschile, e risultare dunque invisibili all'esterno;
  • le protesi peniene moderne sono realizzate in materiali al 100% biocompatibili, in grado di garantire eccezionali caratteristiche di rigidità meccanica e durata nel tempo;
  • oltre l'80% delle protesi peniene, a distanza di 10 anni dal loro impianto, è perfettamente funzionante;
  • la protesi peniena viene inserita con un piccolo intervento di chirurgia andrologica, che non prevede dolore post-operatorio;
  • il medico specialista nella diagnosi della disfunzione erettile e nel posizionamento della protesi peniena è il chirurgo andrologo
Chirurgo Plastico a Milano

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:

sabato 4 gennaio, 2025

Lo Studio Medico Salus Mea è uno studio professionale medico gestito dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Vascolare e Medico Estetico, con oltre trent'anni di esercizio dell'arte medica.

Lo studio si è perfezionato nella Chirurgia Ricostruttiva ed Estetica, nonché nella Senologia, sperimentando nuovi protocolli ricostruttivi per le pazienti oncologiche, che necessitavano di ricostruzione del seno menomato da un necessario intervento di rimozione tumorale.

L'obiettivo dei Chirurghi dello studio è, da sempre, garantire alle pazienti il minor disagio e fastidio possibile nel post-operatorio, e per questo l'attività clinica si è particolarmente perfezionata nella Chirurgia mini-invasiva, che garantisce eccellenti risultati a fronte di un tempo di recupero veramente contenuto.

La Dott.ssa Luisella Troyer è inoltre uno dei primi Medici italiani ad aver riconosciuto l'esistenza del lipedema, la grave patologia genetica che affligge molte donne, adolescenti ed adulte.

I Chirurghi Plastici dello studio sono quindi esperti nella diagnosi e nella terapia chirurgica del lipedema, e nella Liposuzione a Zone Selettive: un tipo di liposuzione LRS (Lipedema Reduction Surgery) particolarmente indicato per asportare grandi quantità di grasso patologico, pur garantendo alla paziente la sicurezza dell'intervento e un tempo di recupero ridotto.

Quotidianamente, nell'ambulatorio di Milano in Via della Moscova 60, i Chirurghi Plastici dello studio Salus Mea eseguono piccoli interventi chirurgici di asportazione delle cisti (sebacee e tendinee), nonché di eradicazione dei tumori della pelle (basaliomi, spinaliomi e melanomi).

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‟Ottimo trattamento cura dei dettagli spiegazioni certosine . Professionale e puntuale. Consiglio a tutti"
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‟Dottore molto attento all'aspetto psicologico del paziente soprattutto se il paziente ha delle problematiche serie di salute."
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