Il filler Profhilo per una pelle subito giovane e fresca

Soffri di pelle poco tonica, poco elastica, poco idratata e che sta inesorabilmente manifestando i segni del tempo che passa?

L’invecchiamento cutaneo è un fenomeno naturale, inevitabile, che però spesso mal si concilia con l’aumento della durata e della qualità della vita, avvenuto per la nostra specie in maniera massiccia nell’ultimo secolo.

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Fortunatamente, la moderna Medicina Estetica ha sviluppato, nel corso degli anni, efficaci protocolli per contrastare la lassità cutanea e la mancanza di adeguata idratazione della pelle, che diviene purtroppo molto frequente nella fase adulta della vita.

I trattamenti cosiddetti ‘Skin Booster’ sono tutti quei trattamenti medico-estetici che hanno per l’appunto lo scopo di ridare alla pelle la giusta idratazione di un tempo, aumentandone la morbidezza, l’elasticità e, in pratica, con l’obiettivo di contrastare la naturale perdita del fattore d’idratazione naturale che avviene con l’invecchiamento.

Tra questi trattamenti uno dei più famosi ed utilizzati è sicuramente quello che si basa sulla somministrazione di un particolare tipo di acido ialuronico non riempitivo, unito al sale sodico, noto commercialmente col nome di Profhilo.

Leggi questa pagina per scoprire cos’è il trattamento Profhilo, e quello che può fare per rendere la tua pelle di nuovo elastica, idratata, giovane e fresca.

Che cos’è la pelle?

La pelle, chiamata anche cute o, per sineddoche, derma (dal greco δέρμα, per l’appunto derma), è l’organo del corpo che ha il compito di avvolgere e proteggere tutta la nostra struttura, contenendo ogni organo interno, nonché scheletro ed, ovviamente, tonaca muscolare.

Si tratta di un tessuto particolarmente elastico ed incredibilmente resistente: in condizioni di normalità, la pelle può tendersi senza deformarsi quasi oltre la metà della sua dimensione originaria, sopportando inoltre grandi carichi tensori.

Questa eccezionale elasticità della pelle è necessaria per assicurare libertà ai nostri movimenti, ma altresì è fondamentale anche la sua resistenza e la sua capacità di proteggere, a mo’ di vero e proprio scudo, il nostro corpo dall’attacco di ogni agente esterno, chimico o biologico.

Difatti, la pelle è una superficie auto-sterilizzante: attorno al suo strato più esterno, l’epitelio, si forma spontaneamente un vero e proprio mantello invisibile, costituito da sebo e sudore, chiamato film acido o idrolipidico.

Questo sottile film è, come il nome suggerisce, a Ph lievemente acido, che varia tra i 4,7 e i 5,75.

Questa lieve acidità del film idrolipidico è mortale per i microorganismi come virus, batteri e funghi che, quando vengono a contatto con l’epitelio, muoiono istantaneamente, corrosi dal film acido.

Sotto il film idrolipidico, la pelle è composta da tre strati principali:

• L’epidermide, chiamata anche strato corneo;
  
• Il derma, cioè lo strato mediano, riccamente vascolarizzato;
  
• L’ipoderma, lo strato più profondo, a contatto diretto con grasso sottocutaneo e tonaca muscolare

L’epidermide è l’unico strato non vascolarizzato della pelle: è uno strato particolarmente duro, composto essenzialmente da cheratina solidificata, che prende il suo nutrimento per capillarità dal derma.

L’epidermide è lo scudo protettivo di tutto il corpo: sopra di essa si forma il film idrolipidico, e la sua superficie è costellata di piccoli buchi, i pori cutanei, e dai peli, contenenti a loro volta i dotti escretori da cui il sebo esce in continuazione.

Non essendo vascolarizzata, l’epidermide mantiene la sua idratazione e la sua morbidezza per i liquidi ed i nutrienti che, per capillarità, le provengono dagli strati più profondi.

L’epidermide è semi-impermeabile: permette la fuoriuscita di sebo, sudore e vapore acqueo (il fenomeno della Perspiratio insensibilis, che consente al corpo di regolare e disperdere il calore), ma impedisce all’acqua di entrare.

Ecco perché, quando ci bagniamo, non ci gonfiamo come spugne.

Questa sua caratteristica però, se da un lato è indispensabile per non temere l’acqua, è un limite per la pelle, in quanto è estremamente difficile, per non dire impossibile, far penetrare liquidi all’interno della cute, che si mantiene dunque idratata esclusivamente per un afflusso interno di acqua, che arriva all’epidermide per via capillare.

Ciò può essere un problema nel caso, che andremo a vedere ora, di una ridotta idratazione, dovuta ad esempio al processo fisiologico dell’invecchiamento.

L’idratazione cutanea e il fattore d’idratazione naturale

In Medicina, per idratazione cutanea s’intende la percentuale di acqua che i tessuti della pelle riescono ad assorbire e mantenere.

L’acqua è fondamentale per i tessuti della cute, poiché è indispensabile per veicolare molte proteine che donano alla pelle la sua caratteristica elasticità, resistenza e morbidezza.

Come spiegato in precedenza, lo strato più esterno della pelle, cioè l’epidermide, non è vascolarizzato, cioè non è nutrito dai vasi arteriosi, che normalmente trasportano ossigeno e nutrimento in tutto il corpo.

Per idratarsi, l’epidermide dunque assorbe per capillarità, attraverso complessi e tortuosi percorsi tra le sue ‘scaglie’ di cheratina, sia acqua che nutrienti, provenienti dal derma.

Assieme all’acqua, che rende morbido l’epitelio, il derma è ricco anche di acido ialuronico, a cui le molecole d’acqua stessa si aggregano, e in cui sono immerse speciali proteine come il collagene e l’elastina.

Queste proteine rendono la pelle rispettivamente bene incollata ai tessuti muscolari ed adiposi e anche molto elastica, capace di tendersi ben oltre la sua dimensione originaria.

L’acido ialuronico, che trasporta con sé molta acqua, il collagene e l’elastina formano quello che viene chiamato ‘fattore d’idratazione naturale’ della pelle, che rende la stessa morbida, elastica, ben adesa ai tessuti sottostanti e, comunque, eccezionalmente resistente.

L’acronimo NMF (dall’inglese Natural Moisturizing Factor) è, convenzionalmente, l’indicatore che serve a stabilire quanto la pelle è idratata, ed è un valore molto importante in Medicina: quasi tutti i problemi dermatologici sono infatti causati da uno scompenso del fattore d’idratazione naturale, che porta a sua volta particolari condizioni patologiche della pelle.

Il livello dell’indicatore NMF è importante anche per valutare lo stato d’invecchiamento della pelle: per motivi che andremo ora a vedere, difatti, con l’aumento dell’età cala anche il livello d’idratazione della pelle, e con esso cala dunque anche ’quanto’ la pelle può essere adesa ai tessuti, quanto elastica e quanto morbida.

Il collagene, le rughe e l’invecchiamento della pelle

Il collagene è una proteina naturalmente prodotta dai fibroblasti, cioè delle speciali cellule della cute, situate nel derma, che ha il compito di ‘incollare’ e mantenere uniti i tessuti.

Questa proteina funziona dunque esattamente come una vera e propria colla biologica: fa aderire i tessuti, anche di differente tipologia, e li mantiene uniti e saldi, impedendone dunque movimenti liberi che potrebbero essere dannosi.

Praticamente tutti i tessuti del nostro corpo sono incollati dal collagene, e la pelle non fa eccezione alla regola: l’ipoderma, cioè lo strato più profondo della cute, è saldamente incollato al pannicolo adiposo e alla tonaca muscolare proprio per via della grande quantità di collagene presente in esso.

Il collagene, che viene distribuito nella cute per mezzo dell’acido ialuronico e l’acqua, è una molecola eccezionalmente efficace, ma ha un limite: come del resto ogni altra colla, dopo un po’ di tempo dalla sua produzione ‘si secca’, divenendo dunque meno efficiente e perdendo parte delle sue caratteristiche fisiche originarie.

Per ovviare a questo, i fibroblasti producono periodicamente nuovo collagene, che va a sostituire quello vecchio e non più funzionale, e che viene poi divorato e smaltito dalle cellule ‘spazzino’ del nostro corpo, ovverosia i macrofagi.

Questo ciclo di produzione-sostituzione-produzione del collagene prende il norme di turnover, e la sua quantità e qualità cambia in base al periodo della vita.

Difatti, il turnover del collagene è massimo durante l’infanzia e la giovinezza, per poi lentamente scemare durante la fase adulta e, soprattutto, la vecchiaia.

Diminuendo il turnover del collagene diminuisce anche il fattore d’idratazione naturale della pelle, che diviene dunque più sottile, meno turgida, meno morbida e più propensa alle lesioni e alle infezioni.

Il vecchio collagene non prontamente sostituito dal nuovo, per via del rallentamento del metabolismo e del turnover, diviene anch’esso meno funzionale e, perdendo in parte le sue proprietà originarie, più ‘secco’ e meno adeso alla tonaca muscolare.

Questo causa l’inizio di un cedimento cutaneo, dapprima moderato poi via via sempre più marcato, con una ptosi cutanea dovuta alla costante forza d’attrazione gravitazionale, non più contrastata dall’azione del collagene fresco.

È l’inizio dell’invecchiamento e della comparsa del fenomeno delle rughe, che altro non sono la conseguenza del rallentamento e della diminuzione del turnover del collagene, con la riduzione contestuale anche del fattore d’idratazione naturale della pelle.

Ecco perché la pelle delle persone anziane risulta più sottile, più delicata, meno turgida e meno morbida delle persone giovani: è tutta colpa del degrado del turnover del collagene, e della diminuzione dell’indice NMF della pelle.

C’è un modo per invertire il naturale degrado del turnover del collagene e del fattore d’idratazione naturale?

L’essere umano, come qualsiasi altro essere biologico, risponde sia alle leggi della fisica ma anche alle leggi di istruzioni già scritte al momento del suo concepimento e della sua nascita, contenute in speciali macro-strutture molecolari note come acidi desossiribonucleici, meglio noti al grande pubblico come DNA.

Ciò vuol dire che, come sistemi energetici chiusi, ogni essere vivente è un sistema che, nel tempo, tende alla naturale dispersione energetica, e risponde dunque al noto ed inevitabile effetto dell’entropia.

Come organismi invece biologici, questo effetto è mitigato da dei naturali meccanismi di protezione mediati dal DNA, che tentano di ‘ridurre’ questa naturale dispersione energetica del corpo, rallentando dunque i processi d’invecchiamento.

Ecco perché invecchiamo gradualmente e lentamente nel tempo, e non in modo brusco e repentino.

Quanto, quando e come questi processi protettivi avvengono, è deciso dal DNA e, in misura minore, anche dagli stili di vita e dai comportamenti personali.

In osservanza al secondo principio della termodinamica, che vuole che i passaggi energetici da sistema ad alta energia a bassa energia siano irreversibili, l’invecchiamento è dunque altrettanto irreversibile e, al momento, impossibile da arrestare.

Il degrado del turnover del collagene e il rallentamento del metabolismo sono una diretta conseguenza di questa legge fisica, che il DNA riesce a mitigare solo in parte.

Attualmente, la Medicina non ha strumenti per invertire questo processo fisico, ma ciò non vuol dire che non si possa comunque agire in qualche modo.

Difatti, se il degrado energetico è inevitabile, e con esso l’invecchiamento dei tessuti, si possono sempre trattare gli effetti di questo processo, cercando di minimizzarli oppure eliminarli.

La moderna Medicina Estetica basa ogni suo protocollo di trattamento proprio su questo: datosi che è impossibile invertire il processo di invecchiamento, è però possibile rallentarlo e eliminarle o ridurne gli effetti.

Parlando di collagene e idratazione della pelle, se il problema a monte è una riduzione della produzione della proteina da parte dei fibroblasti e se, con essa, diminuisce anche la quantità totale di acido ialuronico presente nei tessuti, la soluzione è stimolare il corpo a produrre più collagene e a ridare alla pelle tutta l’idratazione di cui ha bisogno.

Ed è qui che viene d’aiuto il trattamento Profhilo.

Che cos’è il Profhilo?

Profhilo è il nome commerciale di un filler definito ‘Skin Booster’ che, al contrario dagli altri filler riempitivi, non ha lo scopo di rimpolpare una data zona del corpo ma bensì di reidratarla, riportando il suo fattore d’idratazione naturale ai livelli pre-invecchiamento, o comunque a livelli accettabili.

Il filler Profhilo è composto da due molecole di acido ialuronico ad elevata purezza e non cross-linkato, una a basso peso molecolare (L-HA) e una ad alto peso molecolare (H-HA), che unite compongono una maxi-molecola dal peso di 64 mg.

A questa molecola è poi aggiunto del sale sodico, in una soluzione semi-liquida sterile.

Il filler viene iniettato da mano medica direttamente nella zona da trattare, di viso o corpo, tramite un piccolo ago assolutamente indolore.

Nel derma, il farmaco riporta immediatamente idratazione, poiché l’acido ialuronico richiama immediatamente una grande quantità d’acqua.

Assieme all’acqua, viene richiamato anche nuovo collagene, poiché l’acido ialuronico fresco e funzionale stimola anche la sintesi della proteina da parte dei fibroblasti.

Somministrato in un protocollo di due sedute, il filler Profhilo riporta freschezza, luminosità, idratazione ed elasticità alla pelle, riducendo di fatto i segni del naturale invecchiamento, pur senza modificare assolutamente i naturali contorni e fisionomia di viso e corpo.

Quante sedute di Profhilo occorrono per ottenere i risultati ringiovanenti sperati?

Già dopo la prima seduta il richiamo idrico dell’acido ialuronico è immediatamente visibile, e la pelle appare subito più turgida, fresca e morbida.

Tuttavia, occorrono due sedute, distribuite a distanza di circa un mese l’una d’altra, per avere i risultati definitivi, che dureranno poi per circa 6 mesi.

La seduta di Profhilo è dolorosa?

Assolutamente no: il filler Profhilo è iniettato con un piccolissimo ago, da 30G o 27G, ed è totalmente indolore.

Vengono effettuate svariate iniezioni a seconda della zona da trattare, previa disinfezione superficiale.

Generalmente, vengono effettuate 5-7 punture per la zona mandibolare e zigomatica del viso, mentre per il resto del corpo il numero totale dipende dalla zona che necessita di idratazione.

Comunque sia, la paziente non deve preoccuparsi del numero esatto di iniezioni, che rimane comunque basso e, in ogni caso, eseguito senza alcun tipo di dolore.

Ci sono degli effetti collaterali dopo la seduta di Profhilo?

L’acido ialuronico è una molecola naturalmente prodotta dal nostro corpo, e perciò i rischi di reazione allergica sono essenzialmente nulli: si conoscono in tutto il mondo meno di dieci casi di reazioni avverse al filler non cross-linkato, a fronte di milioni di erogazioni giornaliere.

Il rischio è dunque del tutto trascurabile, ed è comunque calcolato e tenuto sotto controllo dal Medico, che interviene prontamente in caso di problemi.

Gli altri effetti collaterali del trattamento sono di modesta entità, e sono tutti temporanei: un piccolo indolenzimento della parte trattata, la comparsa di piccoli ponfi, un leggero arrossamento nella zona d’inoculazione del filler.

Tutti questi effetti, considerati assolutamente normali e fisiologici, regrediscono spontaneamente entro poche ore, e non devono dunque destare preoccupazione nella paziente.

Quanto durano gli effetti del filler Profhilo?

Profhilo è un farmaco che ha ben due molecole di HA (acido ialuronico) che lo compongono, unite al sale sodico.

Queste molecole, ad alto e basso peso molecolare, rendono la macro-molecola iniettata molto più stabile e duratura nel tempo.

Datosi che l’acido ialuronico è, comunque, riassorbito entro un certo periodo dal nostro corpo, i risultati del filler Profhilo sono duraturi, ma non definitivi.

Mediamente, si mantengono per circa 6 mesi dopo l’ultima seduta, ma ciò comunque non è un problema: dopo tale periodo può essere fatto un nuovo ciclo di trattamenti in grado di mantenerne gli effetti benefici, impedendo dunque alla pelle di disidratarsi.

Il filler Profhilo può essere effettuato anche in un centro estetico?

No, a meno che in tale centro non operi un Medico regolarmente abilitato alla professione.

Il filler Profhilo è difatti un trattamento medico-estetico, e pertanto è eseguibile esclusivamente da personale medico.

Qualsiasi altro operatore non medico che eroga il trattamento mette in pericolo la salute della paziente ed è considerato abuso della professione medica: un reato punito dalla Legge.

In che zone può essere iniettato il filler Profhilo?

L’acido ialuronico non cross-linkato è iniettabile in pressoché ogni zona del corpo: viso, collo, braccia, addome e anche cosce.

La casa farmaceutica IBSA, produttrice del Profhilo, ha messo a punto due versioni dello stesso: una per il viso ed una per il corpo.

Le due versioni sono sostanzialmente uguali, ma quella per il corpo contiene maggiore quantità di prodotto, con un peso molecolare lievemente maggiore, per adattarsi meglio alle esigenze di zone ampie, come addome, braccia e cosce.

Possono essere eseguiti anche altri trattamenti medico-estetici in associazione al filler Profhilo?

Sì, in linea di massima la somministrazione del filler Profhilo non ha nessuna conseguenza sull’erogazione anche di altri trattamenti estetici ringiovanenti, anzi: a volte, diversi trattamenti possono essere combinati al Profhilo, per ottenere risultati ancora migliori.

Ad esempio, il filler Profhilo può essere combinato, anche in un’unica seduta, al trattamento a Radiofrequenza Medica, oppure con la somministrazione della tossina botulinica o anche del filler riempitivo.

Il protocollo migliore è scelto dal Medico durante la seduta, anche confrontandosi sugli obiettivi ed i desideri della paziente.

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Lo Studio Medico Salus Mea della Dott.ssa Luisella Troyer è uno studio medico moderno specializzato proprio nei problemi della lassità cutanea.

In pieno centro a Milano, puoi affidarti ai Medici e ai Chirurghi Estetici dello studio per eseguire il tuo trattamento Profhilo personalizzato, in grado di riportare elasticità, freschezza e tonicità alla pelle del tuo viso e del tuo corpo.

Il trattamento Profhilo è effettuato dallo studio in combinazione con la biorivitalizzazione e gli altri trattamenti estetici ad energia, come ad esempio la Radiofrequenza Medica e il microneedling: protocolli personalizzati, pensati per te dai Medici Estetici dello studio, che sono in grado di massimizzare gli effetti del Profhilo e portare beneficio anche in casi di grave riduzione del fattore d’idratazione naturale della pelle.