Stai soffrendo per via di una dolorosa unghia incarnita?
L’alluce del tuo piede è divenuto gonfio, rosso, estremamente dolente al tatto, tanto da non farti più neppure camminare con facilità ?
Dall’unghia dell’alluce sta uscendo materiale giallastro e maleodorante, e il dito risulta caldo al tocco?
Forse, vi è un’infezione batterica in corso, causata da una lesione della pelle a sua volta causata da una crescita scorretta della lamina ungueale del dito, che prende il nome medico di onicocriptosi.
La tanto temuta ‘unghia incarnita’ è un’affezione dei piedi estremamente comune, che può bersagliare qualsiasi soggetto di qualsiasi età , e che spesso richiede intervento medico o podologico d’urgenza.
Leggi questa pagina per scoprire che cos’è l’onicocriptosi, e perché le unghie dei piedi, specie quelle dell’alluce, si ‘incarniscono’.
Che cos’è l’onicocriptosi?
L’onicocriptosi, chiamata nel gergo popolare unghia incarnita, è una lesione di un dito, quasi sempre localizzata all’alluce del piede, causata dalla perforazione del derma da parte della lamina ungueale.
Si tratta di una vera e propria ferita, estremamente dolorosa, che spesso non consente neppure di camminare correttamente, per via del grande male che causa anche con un minimo sfregamento su calze o scarpe.
L’unghia incarnita è un classico esempio di urgenza podologica, poiché la lesione, oltre ad essere incredibilmente dolente, spesso sfocia in una vera e propria infezione batterica, con suppurazione e la formazione di un ascesso ungueale, che sovente richiede indifferibili cure mediche.
Perché l’unghia dell’alluce si incarnisce?
Le unghie sono le protezioni delle nostre dita, presenti sia nei piedi che nelle mani.
In particolare modo, le unghie proteggono la falange ungueale (la falangetta) del dito, rafforzandone la presa.
Al contrario di molti altri mammiferi, il genere Homo ha perso da tempo la capacità offensiva garantita dalle unghie (gli ‘artigli’, presenti invece in molti altri animali), a favore invece dell’aumento di precisione della sua manualità , garantita dalla considerevole evoluzione del suo pollice opponibile.
In essenza dunque, le unghie umane sono in pratica ‘artigli atrofizzati’ oppure ‘non sviluppati’, che hanno ormai solo una funzione meramente protettiva delle dita, sia dei piedi che delle mani.
Le unghie sono formate essenzialmente da tre tessuti specifici:
- La lamina ungueale, cioè l’unghia vera e propria, formata da tante scaglie di cheratina indurita;
- La matrice ungueale, che parte direttamente dal periostio, che ha il compito di formare nuova lamina;
- Il letto ungueale, cioè un tessuto ricco di collagene che ha il compito di incollare la lamina al derma del dito sottostante, nonché proteggerlo dalla crescita della lamina stessa
Proprio grazie al letto ungueale, la lamina può crescere direttamente dalla matrice verso il margine libero dell’unghia (la fine della falangetta), scorrendo lentamente senza ferire la delicata pelle sottostante.
Quando ciò non avviene, e la lamina ungueale eccede il suo letto, si verifica il fenomeno dell’onicocriptosi.
Essenzialmente dunque, l’unghia incarnita è una lamina che cresce scorrettamente, che strabocca dal suo naturale letto ungueale e che ferisce la pelle sottostante, causando una lesione estremamente dolorosa che, spesso, impedisce anche solo di sfiorare il dito.
Sebbene qualsiasi dito, sia di mani che di piedi, possa teoricamente essere affetto da onicocriptosi, la maggior parte degli episodi di unghia incarnita riguardano l’alluce del piede.
In occidente, siamo ormai abituati all'uso di scarpe strette e chiuse, spesso a punta, che comprimono troppo le dita, causando spesso problemi podologici come l'ipertrofia callosa e, per l'appunto, l'unghia incarnita.
L'onicocriptosi dovuta all'iper-compressione dell'unghia sul derma è una delle cause principali dell'unghia incarnita, seconda solo al taglio scorretto della stessa.
Il Podologo o il Medico, una volta risolta l'onicocriptosi, devono quindi adeguatamente istruire il paziente sull'uso di scarpe idonee, onde evitare il ripetersi dell'unghia incarnita.
Perché la lamina ungueale eccede il suo letto e si incarnisce?
Ci sono molte cause per cui un’unghia può incarnirsi, ma la più frequente è senza dubbio un taglio scorretto della lamina eseguito durante la pedicure.
La maggior parte dei casi noti dei pazienti che si recano dal Medico oppure dal Podologo, difatti, riportano come inizio del problema proprio una pedicure eseguita frettolosamente, oppure da personale non professionista o non qualificato (ad esempio, in una pedicure eseguita in un centro estetico).
Se tagliata male durante la sua ricrescita, difatti, la lamina ungueale può eccedere il letto ungueale, dando origine all’onicocriptosi.
La seconda causa più frequente di unghia incarnita è l’uso di calzature non idonee, scomode per il piede, spesso particolarmente strette.
Una calzatura non congrua per la postura, difatti, non solo modifica la camminata, ma crea iper-pressioni anomale su tutto il piede, in particolare modo sul metatarso, con sfregamenti dell’alluce che, spesso, possono portare ad una pressione anomala della lamina ungueale sul derma, causandone la perforazione.
A queste due cause principali e statisticamente più consistenti si possono poi aggiungere molte altre cause minoritarie, seppur egualmente importanti, che possono portare all’unghia incarnita, tra cui:
- Delle deformità congenite ai piedi;
- Una postura scorretta, con una camminata in difetto;
- Il diabete mellito;
- L’onicogrifosi, cioè la deformazione permanente della lamina ungueale;
- Delle deformazioni permanenti della matrice ungueale, causate da incidenti o interventi chirurgici, che causano a loro volta una crescita anomala della lamina;
- Dei traumi continui ai piedi, causati da particolari lavori, sport o attività fisica;
- Un’iper-sudorazione dei piedi;
- Una cattiva igiene dei piedi, che può agevolare infezioni batteriche
Ovviamente, questi fattori scatenanti possono coesistere tra di loro e sommarsi alle due cause principali dell’onicocriptosi, aumentando dunque sensibilmente il rischio dell’unghia incarnita.
Va fatto necessariamente notare come, a livello statistico, l’unghia incarnita sia un’affezione presente con molta più frequenza nel mondo occidentale, o comunque nei Paesi che hanno adottato uno stile di vita occidentale.
Questa maggiore prevalenza dell’onicocriptosi nell’occidente è spiegabile dal secolare uso della popolazione di scarpe chiuse, spesso a punta molto stretta, a volte con tomaia e pianta assolutamente inidonee per il piede, che favorisce spesso il presentarsi del problema dell’unghia incarnita.
Quali sono i sintomi tipici di un’unghia incarnita per via dell’onicocriptosi?
Il sintomo più importante, nonché quello che spinge il paziente verso cure mediche immediate, è il forte dolore del dito affetto da onicocriptosi.
Il dolore è spesso percepito come insopportabile, e a volte non solo non consente di infilare correttamente la scarpa (a meno che essa non sia aperta), ma spesso è impossibile anche indossare calze o calzini: anche la leggera pressione del tessuto, infatti, è a volte sufficiente a scatenare enorme dolore nel paziente.
Al dolore si associano poi tutti i classici sintomi clinici di una lesione dermica, come: rossore, rigonfiamento, aumento di temperatura del dito e, se la ferita è già stata infettata dai batteri (cosa molto comune), formazione di ascesso purulento, con fuoriuscita di pus maleodorante.
La lesione della pelle causata dall’unghia incarnita non guarisce da sola: è come un vero e proprio coltello che, per giunta, scava sempre più in profondità nel derma, seguendo la ricrescita dell’unghia.
Questa condizione è dunque non solo cronica ma peggiorativa, e richiede sempre intervento di tipo chirurgico, da parte di un Medico o di un Podologo.
Nei pazienti diabetici, particolarmente sensibili alle ferite ai piedi (di qualsiasi tipo e di qualsiasi dimensione), l’onicocriptosi può tramutarsi in breve tempo in una vera e propria ulcera diabetica, che può scatenare l’inizio della condizione nota come ‘piede diabetico’: una situazione di grande pericolo, che deve essere immediatamente trattata in urgenza medica.
Nei pazienti affetti da linfedema, sia primitivo che secondario, l’unghia incarnita può essere un grande pericolo poiché, infettandosi, può portare all’inizio di una pericolosa linfangite.
In linea generale, anche nei pazienti non patologici ed in buona salute, l’unghia incarnita deve sempre essere trattata correttamente: oltre al dolore che essa causa, come detto quasi sempre non sopportabile, la suppurazione e il rischio della formazione di un vero e proprio granuloma sono elementi quasi sempre certi, che dovrebbero essere dunque evitati ricorrendo alle giuste cure prima che essi si verifichino.
La formazione di un granuloma, una vera e propria protezione del corpo che si verifica nei casi trascurati di unghia incarnita, è un evento assolutamente sconsigliabile, poiché foriero non solo di frequenti infezioni, ma anche di formazione di pelle fibrotica che, giocoforza, porterà a nuovi episodi di onicocriptosi.
Un circolo dunque vizioso, che dovrebbe essere evitato ricorrendo alle giuste cure per tempo.
Il granuloma è una lesione protettiva del corpo, formata da cellule in necrosi (morte), linfociti, leucociti, tessuto fibrotico e batteri.
Si tratta di una massa compatta ed infetta di tessuto, che il corpo forma per tentare di arginare un'infezione batterica che sta andando fuori controllo.
Al granuloma spesso si associa anche la suppurazione dell'unghia, con la formazione di grande quantità di pus maleodorante.
La formazione di un granuloma ungueale è una conseguenza inevitabile nel caso di un'unghia incarnita che non viene curata tempestivamente, e spesso richiede poi una cura specifica, usualmente praticata dopo aver fatto guarire la ferita causata dall'onicocriptosi.
Come si può curare l’unghia incarnita?
L’unica terapia possibile per curare l’unghia incarnita è la rimozione chirurgica della parte di lamina che sta perforando il derma, permettendo dunque alla ferita di guarire.
Questo piccolo intervento, non cruento e solitamente eseguibile direttamente nello studio medico o podologico da un Medico Podoiatra o un Podologo (o anche un infermiere perfezionato in Podologia sotto controllo medico), si effettua tagliando la parte eccedente di lamina (emilaminectomia laterale a spicchio), ed effettuando poi l’eventuale drenaggio del pus, con successiva medicazione e bendaggio.
La rimozione della parte di lamina che sta causando la lesione è solitamente effettuata senza dolore e senza anestesia: il Podologo o il Medico specializzato, solitamente, hanno abbastanza sensibilità e manualità per provvedere all’asportazione della lamina senza creare dolore al paziente, che dunque non deve preoccuparsi.
Il ricorso all’anestesia locale, eseguita esclusivamente da un Medico, è abbastanza raro, ed è riservato solo ai casi molto gravi, o quando il paziente non è particolarmente collaborativo.
L’asportazione totale dell’unghia (onicectomia totale) è un intervento ormai eseguito molto raramente, solo in casi selezionati e particolarmente gravi, dove spesso vi è anche una deformazione della matrice ungueale.
Solitamente, se bene eseguita, l’emilaminectomia laterale risolve immediatamente il dolore del paziente: senza più il ‘coltello’ dell’unghia che perfora la pelle, il male passa quasi istantaneamente, e la guarigione avviene solitamente entro qualche giorno.
Durante il periodo di guarigione, a discrezione del Medico o del Podologo, il paziente dovrà tenere particolarmente cura dell’igiene del suo dito, provvedendo a lavaggi con specifici prodotti antibatterici, che gli verranno prescritti dopo il trattamento podologico.
In alcuni casi, il Medico o il Podologo possono provvedere al posizionamento di una particolare memoria polimerica, incollata direttamente sull’unghia, che ha il compito di correggere la sua curvatura, impedendo dunque il riformarsi di un’onicocriptosi.
Un altro trattamento spesso proposto, eseguito però dopo la guarigione della ferita, è quello dell’ablazione dermica superficiale del bordo periungueale, eseguita tramite un trattamento all’acido tricloroacetico.
Questo trattamento ‘assottiglia’ la pelle in eccesso dell’epidermide attorno al bordo periungueale, facendo dunque più spazio alla lamina e impedendo una nuova onicocriptosi.
Nel caso che l’unghia incarnita abbia già creato la formazione di un granuloma (evento praticamente certo se l’onicocriptosi non è curata in breve tempo), vi è poi la necessità , a guarigione della ferita avvenuta, della rimozione della massa infetta, che potrebbe, nel futuro, creare nuove infezioni o nuovi episodi di onicocriptosi.
Tale trattamento può essere eseguito in molti modi, sia medici che chirurgici, ma spesso viene completato con l’applicazione controllata di acido nitrico, effettuata in una o più sedute.
Ci sono modi ‘casalinghi’ per curarsi a casa un’unghia incarnita?
Brevemente: no, non esiste alcun modo ‘casalingo’ sicuro per curare un’unghia incarnita, che necessita invece sempre di un intervento podologico, eseguito da un professionista sanitario.
Sebbene nell’Internet, pressoché ovunque, vi sia una quantità enorme di video, consigli, tutorial, articoli (spesso scritti da persone non qualificate) che invitino a ‘curarsi’ l’unghia incarnita autonomamente a casa, è assolutamente sconsigliato farlo.
E per motivi facili da immaginare.
L’onicocriptosi è una condizione patologica che deve essere affrontata esclusivamente da personale sanitario preparato, con i giusti strumenti adeguatamente sterilizzati, le giuste medicazioni e la giusta procedura chirurgica, atta ad asportare solo la parte di lamina in eccesso e a salvaguardare invece i tessuti sani.
La pedicure sanitaria è un atto curativo che non può essere praticato da chiunque, specie in un ambiente domestico dove spesso non vi sono le indicazioni igieniche adeguate e, ovviamente, gli strumenti utilizzati non possono essere sterili.
Il rischio di peggiorare la situazione e dare il via a infezioni batteriche ancora più pericolose non vale dunque la pena, considerando che, generalmente, il trattamento dell’unghia incarnita presso uno studio medico o podologico ha un costo molto contenuto.
Quindi è davvero necessario rivolgersi ad un Podologo o ad un Medico per curare l’unghia incarnita?
Sì, è davvero necessario.
L’unghia incarnita è un’affezione che deve obbligatoriamente essere trattata da personale sanitario preparato e qualificato, e che non può essere trattata a casa o in un centro estetico.
I rimedi ‘fai da te’ oppure eseguiti da personale non sanitario e non qualificato possono essere pericolosi, e possono portare non solo ad un peggioramento della condizione di partenza, ma anche a complicazioni aggiuntive, come ad esempio infezioni batteriche causate da uso di strumentazione non sterile.
Nel caso che l’unghia incarnita abbia già causato la formazione di un granuloma, con relativo ascesso sub o peri-ungueale, è d’obbligo rivolgersi d’urgenza ad un Medico o ad un Podologo, per la necessaria valutazione (anche farmacologica), nonché l’immediata necessità di drenaggio del pus.
Va ricordato ancora una volta che il costo di un trattamento professionale per l’unghia incarnita è modesto, e che il suo risparmio non giustifica il rischio di peggioramento (anche grave) della ferita.
Ma l’unghia incarnita può essere prevenuta?
La prevenzione dell’unghia incarnita a volte è possibile, altre volte no.
Le situazioni di onicocriptosi che possono essere prevenute sono quelle causate da una pedicure scorretta e dall’uso di scarpe non idonee.
Queste due condizioni, che ricordiamo riguardano la maggior parte dei casi di onicocriptosi, possono essere prevenute ricorrendo a pedicure professionali ben eseguite, con un taglio corretto dell’unghia, e con l’uso di scarpe idonee e comode, possibilmente non a punta stretta, in cui il piede non viene dunque compresso e ‘soffocato’.
Anche gli eventuali difetti posturali, causati magari da un appoggio plantare scorretto, possono essere risolti con l’idoneo esame baropodometrico e, eventualmente, la realizzazione di un plantare correttivo.
Se il difetto posturale e della camminata è dato da condizioni muscolo-scheletriche note e mai risolte, può essere necessario intervenire su di esse rivolgendosi ai giusti specialisti sanitari, con l’obiettivo di correggere la postura e evitare dunque l’iper-pressione al dito che può generare l’unghia incarnita.
Ovviamente le onicocriptosi causate da incidenti e traumi accidentali sono intrinsecamente non prevedibili, e dunque nulla può essere fatto per evitarle.
A chi bisogna rivolgersi per curare un’unghia incarnita?
Il professionista sanitario specializzato nella cura delle affezioni del piede è il Podologo, cioè un Dottore in Podologia autorizzato ad intervenire con metodologia non cruenta sui piedi, quindi anche sulle condizioni di onicocriptosi.
Alternativamente, è possibile rivolgersi ad un Medico perfezionato in Podoiatria, cioè quella parte della Medicina che studia e cura tutte le affezioni che possono affliggere i piedi.
Anche i Medici Dermatologi hanno grande esperienza nel trattare le unghie incarnite, e ci si può dunque rivolgere anche a loro per la diagnosi e la terapia risolutiva.
Anche gli infermieri possono intervenire con la pedicure sanitaria se hanno competenze in Podologia, sempre sotto controllo medico.
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Quindi ricorda che...
- l'unghia è la protezione delle nostre dita, formata da uno strato spesso ed indurito di cheratina;
- l'unghia è composta dalla lamina, dal letto ungueale e dalla matrice ungueale;
- la lamina, la parte dura e visibile dell'unghia, poggia sul letto ungueale, che la incolla saldamente al derma sottostante;
- la lamina ungueale cresce ininterrottamente, e il nuovo tessuto, originato dalla matrice, spinge il vecchio verso il margine libero dell'unghia;
- in alcune situazioni, la lamina ungueale può eccedere il letto ungueale e ferire il derma, dando origine all'onicocriptosi;
- l'onicocriptosi, o unghia incarnita, è una lesione della pelle del dito causata da una crescita scorretta della lamina;
- l'unghia incarnita colpisce in prevalenza gli alluci dei piedi;
- ci sono molte cause per cui un'unghia può incarnirsi, ma le principali sono un taglio scorretto della lamina oppure l'uso di scarpe non idonee;
- l'unghia incarnita genera una lesione dalla quale il corpo non riesce a guarire spontaneamente, e che richiede sempre intervento sanitario;
- l'unghia che perfora il derma peggiora sempre di più la ferita, che arriva presto ad infettarsi, dando origine ad un ascesso ungueale;
- se l'infezione non è trattata con urgenza, può degenerare in un granuloma, che complica la cura e può causare ulteriori episodi di unghia incarnita;
- la cura per l'unghia incarnita è esclusivamente chirurgica, effettuata durante una seduta di pedicure sanitaria;
- la parte di lamina ungueale che perfora il derma viene eliminata con precisione, con un intervento chiamato emilaminectomia laterale a spicchio;
- la ferita, ormai priva dell'unghia che la straziava, viene medicata e bendata, e guarisce solitamente in pochi giorni;
- se è presente un ascesso ungueale, è necessario provvedere al suo drenaggio;
- non è mai consigliabile procedere autonomamente alla cura dell'unghia incarnita a casa, per l'alto rischio di lesioni e di infezioni;
- il podologo o il medico podoiatra sono le figure di riferimento per la cura dell'unghia incarnita
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
sabato 04 gennaio, 2025
Lo Studio Medico Salus Mea è uno studio professionale medico gestito dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Vascolare e Medico Estetico, con oltre trent'anni di esercizio dell'arte medica.
Lo studio si è perfezionato nella Chirurgia Ricostruttiva ed Estetica, nonché nella Senologia, sperimentando nuovi protocolli ricostruttivi per le pazienti oncologiche, che necessitavano di ricostruzione del seno menomato da un necessario intervento di rimozione tumorale.
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Quotidianamente, nell'ambulatorio di Milano in Via della Moscova 60, i Chirurghi Plastici dello studio Salus Mea eseguono piccoli interventi chirurgici di asportazione delle cisti (sebacee e tendinee), nonché di eradicazione dei tumori della pelle (basaliomi, spinaliomi e melanomi).
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